Gioielli dal mare
CAMMEI: GIOIELLI ANTICHI E SENZA TEMPO.
Gioielli che nascono dalle abili mani degli artigiani di Torre del Greco, incisi nella conchiglia o nella pietra stratificata come l’onice.
Le conchiglie che meglio si prestano ad essere lavorate sono quelle formate da vari strati con colori distinti, in cui si possono isolare al meglio le figure a rilievo: quelle conosciute come “casco corniola” (Cassis rufa), “casco sardonico” (Cassis madagascarensis) e “casco arancio” (Cassis cornuta).
Ornamenti indossati in parure regali, doni di gran moda nell’Ottocento, protagonisti all’inizio del ‘900 dello stile Liberty e Déco, oggi segni di eleganza e di gusto raffinati.
Per comprendere davvero quale sia il valore di un cammeo – quel valore aggiunto che è dato dalla capacità creativa e manuale dell’artigiano e che lo rende una vera e propria opera d’arte – sono indispensabili alcune conoscenze tecniche.
Tutto ha inizio con la selezione della conchiglia adatta alla lavorazione: prima di dare avvio alla fase produttiva vera e propria, le conchiglie vengono “drenate”, cioè lasciate asciugare per almeno un anno solare. Successivamente, si opera con il taglio della parte più convessa, il mantello, chiamato anche coppa, composta dalla conchiolina (di colore vagamente bianco) e dal sottofondo (in varie sfumature di marrone). Questa operazione è chiamata “scoppatura”: un tempo veniva eseguita con un disco a tornio senza denti cosparso di smeriglio ed acqua, oggi con una sega a disco diamantato e raffreddamento ad acqua.
Ha quindi inizio la fase più delicata della lavorazione: le forme scelte vengono disegnate all’interno della coppa, sulla parte marrone. Ricavata la sagoma dalla materia prima, viene incollata con un mastice su un piccolo fuso in legno, in modo da tenerla ferma durante l’incisione.
Una volta definite le proporzioni, inizia l’incisione vera e propria con il “bulino” – uno strumento formato da un manico di legno e da una asticella di metallo appuntita – eliminando mano a mano la conchiolina color bianco latte dai bordi della sagoma, facendo comparire il colore del sottofondo.
Lucidata con pomice e olio, la superficie viene poi lavata, sgrassata e asciugata con un panno di lino.
Ora questa vera e propria opera d’arte è pronta per avere il giusto risalto in una cornice – che sia in stile classico o moderno – in oro, argento, arricchita da gemme.
La storia del cammeo affonda le radici in epoca lontana: alcune incisioni risalgono addirittura al tempo del Fenici e degli Etruschi, anche se i migliori artigiani furono i Greci.
Questi ornamenti ebbero minore fortuna durante il periodo delle conquiste barbariche, quando non ci fu posto per gioielli raffinati e neppure la religione cristiana ne incoraggiò la diffusione.
Poi, come per ogni ‘fashion wave’ che si rispetti, questa preziosa lavorazione torna alla ribalta in Inghilterra nel 1500, grazie alla regina Elisabetta I, che era solita donarli con l’incisione del suo ritratto, incorniciati in metalli preziosi e riccamente ornati, ai suoi sudditi più fedeli.
In quell’epoca i cammei avevano tutti un messaggio e una simbologia particolare. Gli orafi dedicati alla manifattura dei cammei venivano reclutati e formati nel difficile compito della progettazione e del simbolismo per anni.
Una particolare citazione merita il cammeo conosciuto come il “Gioiello di Drake” la cui simbologia è stata oggetto di molte interpretazioni. Probabilmente fu in occasione del suo ritorno da una navigazione intorno al mondo che Sir Francis Drake, quale riconoscimento dei servizi resi all’impero, ricevette dalla sovrana il gioiello in oro diamanti, rubini e perle che reca al centro un cammeo con inciso il profilo di un uomo di colore che si sovrappone a quello della Regina e all’interno un ritratto in miniatura di Elisabetta I di Nicholas Hilliard.
Anche in Italia il cammeo conobbe il periodo di massimo splendore in epoca rinascimentale, quando artisti di tutto il mondo si recavano a Roma e a Firenze per imparare l’arte dell’incisione e a quel periodo risalgono le stupende collezioni medicee.
Fu poi sempre in Inghilterra che nell’800 i cammei ritornarono di moda grazie alla grande passione della Regina Vittoria.
In passato, veniva considerato un gioiello un poco agée, associato quindi ai gioielli di famiglia, alle occasioni formali e, infine, a un gioiello poco cool e alla moda.
Oggi, però, ha avuto la sua rivincita anche tra le giovanissime, che lo scelgono per personalizzare il loro outfit. Stilisti famosi si sono uniti in questa riscoperta del cammeo, portandolo sulle passerelle.
Per chi ama lo stile romantico e classico eccolo indossato come elemento centrale per una collana con tanti fili di piccole perle. Nella versione maxi in collane, spille, orecchini, danno immediato risalto e stile inconfondibile a un look molto semplice come il classico tubino nero.
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